Debiti tributari della società estinta e responsabilità dei soci: le Sezioni Unite fanno chiarezza

La questione della responsabilità dei soci per debiti tributari della società estinta rappresenta da sempre un tema importante.
La cancellazione delle società dal registro delle imprese solleva, infatti, diversi interrogativi in merito ai debiti residui e l’eventuale possibilità per i creditori, in particolare l’Erario, di rivalersi sugli ex soci.
Nel corso degli anni la problematica è stata affrontata dalla Corte di Cassazione con differenti interpretazioni.
Un primo orientamento, più restrittivo, ha affermato che la responsabilità degli ex soci deve essere subordinata alla prova della percezione di somme in sede di liquidazione e, dunque, l’assenza di un beneficio economico effettivo esclude la possibilità per l’Agenzia delle Entrate di rivalersi sui soci.
Un secondo orientamento, più estensivo, ha sostenuto che la cancellazione della società produce un effetto successorio in capo agli ex soci, i quali, pertanto, rimangono responsabili dei debiti tributari indipendentemente dalla percezione di utilità economiche. In tal caso, spetta al socio l’onere di dimostrare di non aver ricevuto somme dalla liquidazione.
Un terzo orientamento, più recente, ha cercato di bilanciare le esigenze di tutela dell’Erario senza tuttavia pregiudicare i diritti di difesa del contribuente, riconoscendo la responsabilità degli ex soci ma solo entro il limite delle somme effettivamente percepite in sede di liquidazione.
Il contrasto giurisprudenziale è stato ora risolto dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 3625/2025, depositata il 12 febbraio 2025.
Secondo la predetta sentenza, gli ex soci subentrano nei rapporti debitori della società estinta, acquisendo la legittimazione processuale in continuità con la società, ma la loro responsabilità patrimoniale è limitata alle somme effettivamente percepite in sede in liquidazione.
In sostanza, la pretesa fiscale può essere sempre esercitata mentre spetterà all’ex socio dimostrare l’assenza di benefici economici derivanti dalla liquidazione della società.
Le Sezioni Unite hanno, inoltre, precisato che l’accertamento della responsabilità deve avvenire mediante notifica di un autonomo avviso di accertamento nei confronti degli ex soci.
Ciò per una esigenza di separazione delle due fasi di accertamento: da un lato la definizione del debito tributario della società estinta e dall’altro la valutazione della responsabilità individuale degli ex soci.
La decisione delle Sezioni Unite, dunque, nel ribadire il principio di continuità dell’azione tributaria anche in caso di estinzione del soggetto passivo principale, conferma quell’orientamento che garantisce una maggiore tutela dell’Erario, ponendo a carico degli ex soci l’onere di dimostrare la mancata percezione di somme in sede di liquidazione.