Il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha dato vita al programma #RiParto volto a incentivare e promuovere progetti di welfare aziendale per sostenere la genitorialità e il rientro al lavoro delle lavoratrici madri.

Chi può partecipare?

  • le imprese con sede legale o unità operative sul territorio nazionale;
  • i consorzi e i gruppi di società controllate o collegate se tutti i soggetti che partecipano al consorzio o al gruppo possiedono i requisiti di finanziabilità; 
  • i consorzi e i gruppi anche in forma associata con altri soggetti che hanno gli stessi requisiti, attraverso un’ATI (associazione temporanea di imprese), un’ATS (associazione temporanea di scopo) o un contratto di rete.

Quali sono i progetti finanziabili?

Sono indicati nell’Allegato 3 dell’Avviso e possono, ad esempio, riguardare permessi e congedi, assunzioni a termine, banca del tempo, smartworking, incentivi alla natalità, creazione di asili nidi e scuole dell’infanzia aziendali…

A quanto ammontano i finanziamenti?

Variano per ogni progetto da 15.000 Euro a 1.000.000 di Euro a seconda delle dimensioni e dei ricavi del richiedente, distinguendo fra micro, piccole, medie e grandi imprese. Attenzione: ciascun richiedente dovrà contribuire con risorse proprie ai costi del progetto per un importo che varia a seconda delle fasce: 10%, 15%, 20%, 30% del contributo richiesto.

Come fare la domanda?

La domanda va accompagnata dalla relazione su quanto svolto negli ultimi due anni per la conciliazione dei tempi di cura della famiglia e del lavoro oppure dalla dichiarazione di non aver mai posto in essere a azioni di welfare aziendale.

Devono poi essere allegati altri documenti presenti nella modulistica:

  •  il piano finanziario (Modello 2);
  • il patto di integrità (Modello 3);
  • la dichiarazione sostituiva di atto di notorietà (Modello 4)

e, per la sola ipotesi di contratti di rete, ATI e ATS andrà compilato anche il Modello 5 che consiste nella dichiarazione di volersi costituire appunto in contratti di rete, ATI e ATS per il caso di ammissione al finanziamento, con l’indicazione della capofila.

Come saranno valutate le domande?

La Commissione di ammissione e valutazione nominata dal Capo Dipartimento per le politiche della famiglia applicherà quali criteri:l’innovatività dell’azione, la sua concretezza, la sua efficacia, la sua economicità e la sua sostenibilità.

Affrettatevi: il termine per la presentazione è il 30 settembre 2022 alle 12!