Ieri, 29 novembre 2017, presso la Sala Bruxelles e Amsterdam dell’Hotel Hilton di Milano, si è svolto un importante convegno organizzato da Motore Sanità sulla nuova riforma lombarda della presa in carico della cronicità, che ha riscosso una grande ed appassionata partecipazione.

Sulle premesse che l’attuale sistema ospedaliero sanitario e socio-sanitario, caratterizzato da una frammentazione della rete dell’offerta, non è in grado di rispondere alla complessa domanda di salute che le persone esprimono, è stato analizzato il nuovo modello di governance, che ha preso avvio nel lontano 2009 con la sperimentazione CREG, proseguito poi con la L.R. 23/2015 e che trova oggi attuazione nelle recenti Delibere della Giunta di Regione Lombardia adottate rispettivamente in data 30 gennaio 2017 e 4 maggio 2017 che ridefiniscono la rete dei servizi rispetto alla specificità dei bisogni  individuali e del contesto familiare e sociale.

Si tratta di un processo di cura che, prendendo avvio dall’elaborazione dei dati sanitari e non, in possesso di Regione Lombardia, progressivamente strutturati nel fascicolo sanitario elettronico, assicura la piena accessibilità alla storia clinica e alla diagnostica effettuata di ciascun paziente.

Un nuovo sistema organizzativo dunque per i 3.300.000 pazienti cronici lombardi che, decidendo di aderire al piano assistenziale individualizzato (PAI) possono scegliere tra 1072 enti erogatori, 2575 medici di medicina generale (MMG) e 294 gestori che lo accompagneranno nel percorso di presa in cura personalizzato.

Ma chi sono questi soggetti?

Il gestore è il soggetto che è in grado di garantire il percorso di presa in carico con una precisazione, non si occupa della cura del paziente.

Tale incarico può essere svolto da:

  • MMG organizzato in cooperativa
  • MMG come cogestore
  • Asst
  • Irccs pubblici e privati
  • Asp
  • strutture sanitarie e sociosanitarie

L’ente erogatore è il soggetto che eroga le prestazioni sanitarie.

Non solo: anche le farmacie hanno un ruolo fondamentale nella riforma relativa al piano di cronicità. Esse costituiscono uno dei nodi di rete con una specifica funzione di aderenza, vale a dire si occuperanno dell’attività di distribuzione del farmaco, di monitoraggio dell’utilizzo dello stesso, di sviluppo dei servizi in telemedicina e di informazione ed educazione del paziente con la speranza di raggiungere il tanto atteso utilizzo della ricetta elettronica.

Dal 1 gennaio 2018 i pazienti cronici lombardi riceveranno quindi una lettera con la quale potranno rivolgersi al proprio medico di medicina generale purchè aderente alla riforma o diversamente presentarsi al gestore scelto per sottoscrivere il Patto di cura e successivamente stilare il Piano di assistenza individualizzato (PAI).

Quali vantaggi per il paziente?

Aderendo al percorso di cura ciascun paziente non dovrà più preoccuparsi di prenotare visite o esami e soprattutto adeguarsi a lunghi tempi di attesa.

L’intento è pertanto quello di favorire la medicina di iniziativa, che riduca i ricoveri e limiti gli accessi in Pronto Soccorso alle sole urgenze effettive.

Quali gli obiettivi strategici auspicati da Regione Lombardia?

Innovazione tecnologica e informatica, adeguatezza delle prestazioni sanitarie rese evitando al contempo la frammentazione delle stesse, promozione dell’attività di ricerca e, nel lungo periodo ottenere un risparmio economico (basti solo evidenziare che il 30% della popolazione cronica assorbe il 70% delle risorse economiche allocate).

Vedremo dopo il mese di gennaio come questa importante riforma troverà realizzazione concreta.

 

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