Nella mattinata di ieri, come sempre, abbiamo partecipato alla premiazione delle tesi di laurea del “Premio Valeria Solesin”, organizzato dal Forum della Meritocrazia con Allianz Partner e giunto, quest’anno, alla settimana edizione.

La Nostra sponsee, Lynda Citlalli Lopez, si è laureata in psicologia all’Università La Sapienza di Roma con un’interessantissima tesi in cui, analizzando oltre mille articoli di cinque quotidiani nazionali, ha verificato l’uso strategico del linguaggio nel descrivere le politiche donne e i politici uomini degli ultimi quattro governi.

La giornata ha visto un intenso dibattito condotto dalla Vicedirettrice del Corriere della Sera, Barbara  Stefanelli, con protagoniste la mamma di Valeria Solesin, Luciana Milani, e Pegah Moshir Pour, giovane attivista iraniana che ogni volta lascia l’auditorium senza parole.

Prima però, novità molto gradita, è stato dedicato un più ampio spazio alle finaliste che hanno raccontato, ciascuna in due minuti, il senso del loro lavoro. Grande la varietà disciplinare e la novità dei temi trattati, tutti col supporto di rigorose analisi statistiche, come ha ben evidenziato la Professoressa Renata Semenza, coordinatrice scientifica del Premio.

Dall’analisi della sottorappresentanza politica delle donne attraverso i testi degli Statuti dei partiti a quella del ruolo dei diversi sistemi, maggioritario o proporzionale nell’affermazione della parità di genere. Dai bias culturali nell’accesso e nel trattamento delle donne all’interno delle forze armate ai nuovi orientamenti del diritto antidiscriminatorio. E ancora, la politica di ripianificazione delle aree urbane anche alla luce delle esigenze di sicurezza per le donne e i soggetti fragili, la dimostrazione che la discriminazione di genere avviene a partire dalla scuola primaria, il ruolo di caregiver assegnato anche strumentalmente alle donne immigrate, la politica dei ricongiungimenti, la drammatica situazione delle donne afgane.

Quello che più ci ha colpiti è la progettualità di ciascun elaborato: le autrici non si sono limitate, lavoro già di per sé meritevolissimo, a enucleare i problemi ma hanno prospettato soluzioni, con una piena assunzione di responsabilità nel voler costruire il futuro di parità e inclusione che si aspettano e che spetta loro.

Bravissime tutte e all’anno prossimo!