#ActionAid, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, ha lanciato la campagna#FreeNotFreezed, con l’immagine plastica di una statua di ghiaccio.

L’opera, inaugurata a Roma il 15 novembre, vuole rappresentare una donna che cammina verso il futuro, con uno sguardo coraggioso. Free, libera dalla passata violenza, appunto.

E allora perché il ghiaccio? Perché questa donna è Freezed, congelata, in stallo, non libera?

Spesso – dice ActionAid – le donne in uscita dalla violenza, pur desiderando riprendersi la vita, non possono farlo in assenza di politiche adeguate a supportarle nel percorso di affermazione della loro libertà e restano, così, congelate.

Il tema è, prima di tutto, quello dell’indipendenza economica.

Le analisi 2022 dell’ISTAT riferite al 2020 certificano che il 60% delle donne fuoriuscite dalla violenza non aveva un’occupazione stabile.

Sempre l’ISTAT, ma questa volta con riguardo al primo trimestre di quest’anno, ci dice che le richieste di soccorso sono state ben 7814 cui, naturalmente, va aggiunto tutto il sommerso. Non solo. Oltre il 61,4 % delle vittime dichiara di subire violenze da anni, fisiche e/o psicologiche. La pervasività del fenomeno – fotografato con immediatezza dal numero dei femminicidi – è profonda.

Non è un segreto che la più parte degli episodi di violenza avvenga fra le mura domestiche ed è un bel dire che le donne devono avere il coraggio di denunciare. Certo, in linea di principio siamo tutti d’accordo ma, nei fatti, come una donna senza un reddito, e spesso con figli a carico, può uscire di casa? E, ove trovi la forza, che ne è di lei quando, dopo il tempo trascorso nelle case famiglia, non ha modo di mantenere sé stessa né tantomeno la prole?

Negli ultimi anni sono comunque stati fatti importanti passi avanti non solo per la protezione delle vittime ma anche per il raggiungimento, da parte loro, dell’indipendenza economica: il reddito di libertà che mette a disposizione delle donne che devono ricostruire la loro esistenza un aiuto economico fino a 4.000 Euro l’anno o il microcredito di libertà, un fondo di garanzia da tre milioni di Euro.

Si tratta di misure – positive negli auspici ma certamente, come denuncia ActionAid, da rendere più efficaci – che vanno nella direzione di assicurare alle donne una fonte di sostentamento ma non solo. Avere un ruolo attivo, nel mondo del lavoro e comunque nella società, non può che aiutare le vittime di violenza ad acquistare consapevolezza di sé stesse e del proprio potenziale.

Ecco allora che il tema dell’empowerment e dell’educazione, anche economica, si confermano fondamentali.