Per incentivare gli investimenti nel campo della ricerca e dello sviluppo nonché la crescita ed il mantenimento dei beni immateriali in Italia, la Legge di stabilità 2015 (L. 23.12.2014 n. 190, art. 1, commi da 37 a 45) ha introdotto un regime fiscale particolarmente vantaggioso, il Patent Box, riservato ai soli soggetti titolari di reddito di impresa.

Le misure incentivanti consistono in una detassazione dei redditi derivanti dall’utilizzo di opere dell’ingegno, da brevetti industriali, da marchi d’impresa, da disegni e modelli, nonché da processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

Più nello specifico, i redditi derivanti dall’utilizzo diretto ovvero dalla concessione in uso (ad esempio licenze) dei suddetti beni immateriali non concorrerà a formare il reddito di impresa complessivo in quanto esclusi per il:

30% nel periodo di imposta 2015;

40% nel periodo di imposta 2016;

50% nel periodo di imposta 2017 e successivi.

Nel caso, invece, di redditi derivanti dalla cessione dei beni immateriali, è prevista una loro esclusione dal reddito imponibile a condizione che almeno il 90% del corrispettivo derivante dalla cessione medesima sia reinvestito in attività di ricerca e sviluppo o di mantenimento o accrescimento dei beni immateriali stessi.

Per accedere al beneficio, per i primi due periodi di imposta successivi a quello in corso al 31.12.2015, si dovrà presentare un’apposita opzione da comunicare all’Agenzia delle Entrate. Successivamente, l’opzione dovrà essere direttamente esercitata nella dichiarazione dei redditi. L’opzione è irrevocabile e sarà efficace per 5 anni (o, meglio, per cinque periodi di imposta) ed è rinnovabile.

Travail

Va segnalato che il regime italiano del Patent Box è, al momento, particolarmente ampio rispetto a quello vigente in altri paesi europei. Questo perché, a differenza di quanto previsto dalle raccomandazioni OCSE in materia, già osservate in altri ordinamenti, l’elenco dei beni immateriali produttivi di reddito detassabile è, davvero, omnicomprensivo. Esso, infatti, ricomprende anche i marchi di impresa ed il Know How commerciale.

ATTENZIONE PERO’ : questa vantaggiosa situazione è solo transitoria poiché, entro la fine del 2016, anche l’Italia dovrà adeguarsi al modello OCSE e, quindi, ridurre le categorie di beni immateriali ammessi al beneficio escludendone, appunto, marchi e Know How commerciale. Per queste ragioni, i soggetti interessati, farebbero bene a presentare l’opzione quanto prima, assicurandosi così il beneficio sin d’ora e per i prossimi 5 anni.

Con Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 30.12.2015 si è chiarito che la determinazione del reddito di impresa ammesso alla detassazione è assoggettabile alla c.d. procedura di ruling (D.L. 30.9.2003 n. 269): vale a dire in contraddittorio preventivo con l’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima, proprio con riferimento al Patent Box, ha emanato un apposito provvedimento con le istruzioni da seguire per avviare la procedura (provvedimento n. 2015/154278 del 1.12.2015).

Va sottolineato che il preventivo avvio della procedura di ruling è obbligatorio solo per la determinazione del reddito di impresa derivante dall’uso diretto dei beni immateriali, restando, invece, facoltativo per quello derivante dall’uso indiretto o da cessioni.

Nel complesso e malgrado qualche criticità (tra queste, la non agevole determinazione del reddito detassabile) non resta che augurarsi che il Patent Box possa essere, nel prossimo futuro, tra i fattori di sostegno della tanto auspicata ripresa economica in Italia.