Nel solco dell’ #EuropeanGreenDeal,  mercoledì 22 marzo la #CommissioneEuropea ha depositato la proposta di Direttiva che stabilisce i criteri comuni contro il  #greenwashing ele #dichiarazioniambientaliingannevoli, oltre a prevedere un divieto generale di pubblicità ingannevole.

Le imprese che scelgono di fare una #dichiarazioneverde sui loro prodotti o servizi dovranno rispettare criteri minimi su come fondare tali affermazioni e sulle modalità con cui le comunicano.

Secondo la Commissione Europea, con la nuova proposta i consumatori avranno maggiori chiarezza e garanzie del fatto che un prodotto venduto come ecologico lo è effettivamente, nonché informazioni più complete per scegliere prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente.A beneficiare di queste nuove norme saranno anche le imprese: quelle che si sforzano realmente di migliorare la sostenibilità ambientale dei loro prodotti saranno più facilmente riconosciute e premiate dai consumatori.

Presentando la nuova proposta, che integra la proposta del marzo 2022 sulla responsabilizzazione dei consumatoriper la #transizioneverde,  Bruxelles ha ricordato come le autodichiarazioni ambientali siano ovunque: magliette rispettose degli oceani, banane neutre in termini di emissioni di carbonio, succhi che salvaguardano le api, consegne con compensazione al 100% delle emissioni di CO2. Tali autodichiarazioni sono troppo spesso presentate senza alcuna prova o giustificazione, aprendo la strada al greenwashing.

Ora, continua la Commissione, sono sempre più numerosi i cittadini europei che vogliono contribuire ad un mondo più sostenibile con le loro #sceltediacquisto e allora devono potersi fidare delle autodichiarazioni delle imprese. Da qui la proposta di direttiva ora sottoposta al vaglio del Parlamento e del Consiglio.

A questo link il testo della proposta di Direttiva