La diffusione del COVID-19 e le misure adottate per contrastarlo hanno favorito la digitalizzazione non solo delle attività didattiche e lavorative, ma anche dell’intrattenimento. In tale contesto, gli esports e le competizioni virtuali, già diffuse a livello globale, hanno ottenuto ulteriore visibilità, soprattutto a fronte della sospensione degli eventi sportivi.

Il termine esports, abbreviazione di “electronic sports”, individua le competizioni di videogiochi tra professionisti, i cosiddetti pro-players. La costante espansione del settore esports, connotato da numerosi profili di rilievo giuridico, rende manifesta l’esigenza di disciplinare compiutamente il fenomeno, a partire dalla tutela e inquadramento del giocatore sino ad arrivare alla sponsorizzazione e alla gestione dei team.

Infatti, esaminando il panorama normativo attualmente esistente nel nostro ordinamento, è possibile rilevare che la materia non è stata oggetto di specifici provvedimenti; al contempo, l’assenza di un riconoscimento giuridico, che parifichi gli esports alle discipline sportive, impedisce che agli stessi possano applicarsi automaticamente e indiscriminatamente le norme cui sono invece assoggettati gli sport tradizionali (si pensi al problema del doping e, quindi, alla giustizia sportiva).

Conseguentemente, da un lato, le regole di comportamento e di organizzazione in campo esports sono individuate dagli stessi operatori del settore, dall’altro, la disciplina applicabile viene mutuata da altri ambiti del diritto, e non solo da quello sportivo. È stato osservato, ad esempio, che in presenza di determinate caratteristiche, come l’aleatorietà o la previsione di un premio in denaro in caso di vincita, ai tornei esports risultano applicabili le norme previste in materia di manifestazioni a premio e di giochi d’azzardo, trovando così dei limiti stringenti.

Attraversando i confini, la Francia è stata tra i primi Stati a regolare gli esports. Con l’intento di tutelare i giocatori e favorire il corretto svolgimento delle competizioni, sono stati emanati dei provvedimenti che hanno conferito agli esports riconoscimento giuridico, non dimenticando il coinvolgimento di soggetti minori di età. Da un lato è stata disciplinata la figura del pro-player, individuando il relativo trattamento giuslavoristico, dall’altro sono stati delineati i criteri di organizzazione delle competizioni, soggette alla preventiva approvazione ministeriale.

Non manca quindi chi vede nell’emergenza epidemiologica in atto un’opportunità per ampliare ancor di più il pubblico e la diffusione degli esports. È, pertanto, possibile che ciò costituisca la premessa per regolare compiutamente il fenomeno anche nel nostro ordinamento, sulla scorta di quanto già avvenuto all’estero.